Canapa e bioedilizia

Grazie alle sue ottime caratteristiche, la canapa potrebbe diventare una risorsa preziosissima nel mondo dell’edilizia

Storia

Le prime sperimentazioni d'utilizzo della canapa in edilizia si hanno intorno agli anni ’80 in Francia, per poi diffondersi negli Stati Uniti, Canada e Germania; tuttavia la canapa è una pianta millenaria e amica dell’uomo da sempre: il più antico manufatto umano ritrovato è un pezzo di stoffa di canapa, risalente all’8000 a.C. (Neolitico).

In moltissime culture la canapa viene utilizzata da secoli per la costruzione di case o di alcune delle loro parti, ma, al momento, la maggior parte degli edifici viene realizzata utilizzando calcestruzzo, acciaio e legno.

Eppure, la situazione potrebbe presto cambiare e la canapa potrebbe diventare una risorsa preziosissima nel mondo dell’edilizia.

 

Caratteristiche del materiale

La canapa è un materiale ecosostenibile, biocompatibile, riciclabile, rinnovabile, compostabile.

È leggero, traspirante, resiste a muffe e insetti, resiste al fuoco, ha un alto potere isolante termico e acustico, regola l’umidità, cioè la accumula quando è in eccesso e la rilascia quando l’aria è troppo secca.

Può essere utilizzato come isolante e negli imballaggi, ad esempio come sostituto del polistirolo e di altri derivati del petrolio. Da esso si possono ottenere bioplastiche degradabili e non inquinanti, colle, resine, vernici, completamente prive di formaldeide, sostanza nociva alla salute.

 

Perché usare la canapa nell’edilizia

La canapa cresce velocemente, non ha bisogno di grandi quantità d’acqua né di particolari attenzioni e interventi da parte dell’uomo, difende la biodiversità, migliora i terreni, favorisce la rotazione e la diversificazione delle colture, riduce i costi energetici.

Inoltre, è un materiale carbon negative, poichè sintetizza il carbonio e riduce le emissioni di CO2 nell’atmosfera (toglie dall’atmosfera quattro volte la CO2 tolta dagli alberi e continua a farlo anche quando è trasformata in biomattone e altri materiali), abbattendo anche le emissioni inquinanti del processo edilizio. Di conseguenza, l’impronta sarebbe nettamente inferiore rispetto a quella del cemento.

Ultimo, ma non meno importante, le strutture realizzate in canapa garantiscono una maggiore salubrità degli ambienti e dell’aria che viene respirata al loro interno, oltre che un grado di umidità costante che non favorisce la formazione di muffe.

 

Gli usi della canapa in edilizia

I pannelli di canapa

Per le sue ottime capacità di isolante termico e acustico, dalla canapa si producono pannelli da inserire nelle murature, nei sottotetti, nei pavimenti, nei controsoffitti, nei divisori interni, sia in edifici di nuova costruzione sia in quelli da ristrutturare.

 

I pannelli si ottengono riducendo in trucioli i fusti della pianta, legati con poliestere (un derivato del petrolio) ma anche con amido di patate o colle naturali. Poi vengono compattati ad alte temperature e sottoposti a forti pressioni.

I pannelli che si ottengono dalla canapa sono chiamati CAF, pannelli di fibra vegetale compressa, variabili per densità e spessore. Quelli di media densità si utilizzano per pannellature e mobili, quelli ad alta densità hanno anche funzione strutturale. La loro installazione è facile e veloce, con poche emissioni di polvere e senza provocare dermatiti da contatto e pruriti.

Possono essere riciclati o riutilizzati se privi però di poliestere e con basso dosaggio di ignifughi, altrimenti devono essere smaltiti in discariche speciali.

 

Prodotti a base di canapa

Ulteriori prodotti a base di canapa sono i biocompositi, ad esempio quello costituito da canapa e cemento (cosiddetto “calcestruzzo isolante”), più leggero del cemento tradizionale. Oppure la miscela di canapa e calce, un isolante termo-acustico naturale da utilizzare in forma di mattoni o per intonacature interne ed esterne.

Unico limite è la capacità di carico: questo materiale altamente aerato si comprime se impiegato come elemento portante in blocchi compressi. Per questo motivo la soluzione statica più diffusa ne prevede l’uso come riempimento in una struttura di legno a travi e pilastri.

 

La canapa negli interventi di rinforzo strutturale

Ultimamente la fibra di canapa viene lavorata per produrre tessuti da utilizzare nei consolidamenti statici, dove di solito vengono usate le fibre di carbonio, di vetro, di acciaio.

La biofibra di canapa ha buone proprietà meccaniche, una notevole resistenza a sforzi, tensioni e deformazioni, tanto da poter essere usata per rinforzare murature, archi, volte e tutte le parti strutturali soggette a fenomeni fessurativi e lesionativi, anche in edifici danneggiati da sismi o incendi.

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